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giovedì 11 luglio 2013

AGGIORNATO IL DIRITTO PENALE DELLA CITTA' DEL VATICANO

Papa Francesco ha varato un’importante riforma della giustizia penale vaticana: molte norme erano ferme al 1929.
Papa Francesco abolisce l’ergastolo ma inasprisce le pene per gli abusi sui minori e la corruzione. Papa Francesco ha varato un’importante riforma della giustizia penale vaticana, che era ferma per molti aspetti al Codice Zanardelli, adottato nel 1929 all’indomani dei Patti Lateranensi che istituirono la Città del Vaticano. Ha deciso di abolire la pena dell’ergastolo, sostituendola con la pena della reclusione da 30 a 35 anni.
GLI ABUSI SUI MINORI - La riforma della giustizia del Vaticano introdotta da Papa Bergoglio attraverso un motu proprio comprende una ridefinizione della categoria dei delitti contro i minori come la vendita, la prostituzione, l’arruolamento e la vio lenza sessuale in loro danno; la pedopornografia; la detenzione di materiale pedopornografico; gli atti sessuali con minori. Si tratta di un passo importante: alle nuove norme dovranno rispondere tutti gli officiali, i dipendenti della Curia Romana, i nunzi apostolici ed il personale di ruolo diplomatico della Santa Sede, nonché i dipendenti di organismi e istituzioni collegati alla Santa Sede indipendentemente dal fatto che si trovino sul territorio dello Stato della Città del Vaticano.
IL RECICLAGGIO E IL TERRORISMO - Bergoglio ha adeguato la giustizia vaticana alle legislazioni internazionali anche in materia di contrasto del riciclaggio di denaro e del terrorismo. Le nuove norme introducono anche figure criminose relative ai delitti contro l’umanità, provvedendo all’attuazione di molteplici Convenzioni internazionali, tra le quali: le quattro Convenzioni di Ginevra del 1949 contro i crimini di guerra; la Convenzione internazionale del 1965 sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale; la Convenzione del 1984 contro la tortura ed altre pene, o trattamenti crudeli, inumani o degradanti; la Convenzione del 1989 sui diritti del fanciullo ed i suoi Protocolli facoltativi del 2000. «Questi interventi normativi – sottolinea la Sala Stampa della Santa Sede – si collocano nella direzione di un aggiornamento volto a dare maggiore sistematicità e completezza al sistema normativo vaticano».
LA CORRUZIONE - Il motu proprio riguarda anche la corruzione: nelle nuove leggi penali «il titolo dei delitti contro la pubblica amministrazione è stato rivisto, in relazione alla Convenzione delle Nazioni Unite del 2003 contro la corruzione», si legge nella nota vaticana. La Convenzione prevede sanzioni molto severe a tutela della correttezza dei comportamenti pubblici. Così, «sono stati potenziati i poteri cautelari a disposizione dell’Autorità giudiziaria con l’aggiornamento della disciplina della confisca, potenziata dall’introduzione della misura del blocco preventivo dei beni». Inoltre, «in linea con gli orientamenti più recenti in sede internazionale» è stato introdotto «un sistema sanzionatorio a carico delle persone giuridiche, per tutti i casi in cui esse profittino di attività criminose commesse dai loro organi o dipendenti, stabilendo una loro responsabilità diretta con sanzioni interdittive e pecuniarie». È stata varata infine anche una nuova legge in materia di sanzioni amministrative che, precisa il comunicato, «ha carattere di normativa generale, al servizio di discipline particolari che, nelle diverse materie, prevedranno sanzioni finalizzate a favorire l’efficacia ed il rispetto di norme poste a tutela di interessi pubblici».
 
A presto il compendio di DIRITTO CANONICO del CT Pietro Giaquinto aggiornato con le nuove disposizioni in materia penale.

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