Translate

mercoledì 12 agosto 2015

RIPARTE IL PUNTOSCUOLA STUDIOPIGI

Sta per cominciare un nuovo anno scolastico, con il suo carico di  impegni e compiti da svolgere. Un aiuto concreto per i tuoi  figli? A Sant'Ambrogio di Valpolicella c'è!!
Puntoscuola di STUDIOPIGI ti offre l'opportunità di assistere i  tuoi ragazzi nello svolgimento dei compiti, per tre o cinque giorni 
alla settimana, in un ambiente familiare, e con una guida  esperta e paziente.




La frequenza, di due ore al giorno, comprende lo svolgimento
delle seguenti lezioni:
SCUOLA PRIMARIA – TUTTE le materie
SCUOLA MEDIA – TUTTE le materie
SCUOLE SUPERIORI – Italiano, Storia, Geografia, Filosofia e Diritto.

STUDENTI GIURISPRUDENZA: Diritto e Procedura penale, Diritto Privato.
 
 

 Contatta per costi ed info studiopigi@yahoo.it.

APPUNTI DI CASERTANITA': O' MAST


Dal 1970 Raffaele Izzo, in arte "o Mast" prepara pizze per tutti, ma proprio tutti i casertani doc, per quelli giovani e per quelli che, come me, giovani lo sono stati decenni fa, e che sono cresciuti anche grazie alle sue stupende pizze.

Acqua, farina, sale, lievito madre. E tanto, tantissimo amore, quello che Raffaele continua a mettere in ogni creazione che inforna.

Resistendo. Alla modernità, alle mode, alle ipocrisie, alle crisi, ai cambiamenti di gusti e di abitudini che hanno attraversato la vita di ciascuno di noi.

Io lo conosco da quando ha aperto, e l'ho frequentato da quando ancora avevo i calzoni corti, e non perchè fosse la pizzeria più vicina a casa, o perchè cara non lo è mai stata. No. Da Raffaele, prima con mamma e papà, poi con gli amici, si andava per un motivo semplice. Perchè la pizza è sempre stata BUONA. Ieri come oggi, quando il figlio Gerardo era una bambino come me, ed oggi che ha cominciato ad imbiancare i capelli anche lui.

Sono stato a trovarlo una sera di luglio, dopo quasi vent'anni, ed entrando, col fiato sospeso, ho avuto come l'impressione che il tempo si fosse fermato: Raffaele era li', esattamente nello stesso posto in cui l'avevo lasciato, dietro al bancone alle spalle del forno, preparando una margherita e ripetendo i gesti di sempre: stesa la pizza con sapienti movimenti circolari, era poi passato al condimento con cucchiaiate di salsa di pomodoro presa da una scodella bianca che assomigliava a quella di sempre, per poi spezzettare con le mani la mozzarella ed il basilico. La stessa faccia, le stesse mani, il grembiule bianco che a me piace credere sempre lo stesso. E, con qualche leggera miglioria, lo stesso locale, unico nella sua semplicità. L'unico particolare stonato, i suoi capelli.




Troppo bianchi per essere solo impolverati di farina, segno inesorabile che questi vent'anni si sono sentiti per entrambi. Incrocia il mio sguardo Raffaele, ed è solo questione di un attimo, quello che gli serve per mettere a fuoco e realizzare, e poi l'abbraccio, polveroso e cordiale, per raccontarci le nostre vicissitudini e la nostra gioia per quest'incontro. Raffaele per noi della via Mazzocchi, e per l'intero quartiere della Santella, non è stato solo "o Mast", è stato un padre, un fratello maggiore, uno zio. Uno di famiglia insomma, pronto anche a sgridarci se ci pizzicava a combinare qualche guaio negli anni in cui era ancora possibile che bambini di nove/dieci anni giocassero in strada senza grossi rischi.
Mi siedo al tavolo e scorro il menù che si è arricchito nel corso degli anni: ci sono gli immancabili stuzzichini dell'attesa (come le pizzelle fritte, la Spaccanapoli o i bocconcini di pollo), gli antipasti veri e propri, come quello da "Zia Maestra", le bruschette classiche, i primi come la pasticciata o la meravigliosa pettole e fagioli, i secondi (assaggiate la provola alla pizzaiola), i contorni e i piatti su prenotazione (su tutti, il baccalà fritto e il tianiello napoletano).
Ma io voglio la pizza, quella più semplice; perciò, davanti ad una meravigliosa e fumante margherita, via alle chiacchiere ed alle carrellate di ricordi. Vive ben immerso nel presente Raffaele, ormai aiutato a tempo pieno da Gerardo, ha rifatto il look esterno del locale (che orgoglio quando mi accende la nuova bella insegna!) e messo on-line il sito della pizzeria (www.pizzeriaomasto.com).
Si vela di tristezza lo sguardo ripensando ad un grave lutto che ha colpito il fratello (titolare di una altrettanto storica trattoria nella vicina via Sant'Agostino), ma è solo un attimo, poi la mente ritorna a quando eravamo tutti più giovane, e, forse, più felici.
Massimo, Mena, Tommaso, Angioletto, Gerardo, il povero Bruno Campanile, Giampiero, Paoletto, Franco, il ristorante Soletti, mast'Aniello, don Ferdinando, la signora della lavanderia ed il marito Pasquale, i fratelli Scagliarini, Gaetano il carrozziere, Pasquale il Barbiere e Pinuccio, l'unico ancora in attività, la pizzeria strapiena di militari quando ancora c'erano la leva e le caserme. Fino alla signora Quaranta, altro personaggio da antologia della via, della quale chiedo a Raffaele l'età. E lui: "Sinceramente non lo so, ma se glielo chiedi, lei risponde sempre settanta! E questo da almeno una quindicina d'anni.."
Raffaele O' Mast. Semplicemente, la pizza.